Pur conoscendo bene la prima sigla cantata dai "Cavalieri del re", la mia generazione è cresciuta principalmente con la voce di Cristina D'Avena, e il brano "Una spada per Lady Oscar" è di un'intensità emotiva incredibile.
A dire la verità ogni particolare di questa fortunata serie animata esercita sullo "spettatore" un fascino particolare: l'atmosfera della corte di Versailles, gli intrighi e gli amori dei personaggi, le musiche, i colori...immediatamente ci ritroviamo ad assumere il punto di vista della protagonista assoluta della storia (sia ben chiaro che a differenza di altri personaggi noti, Lady Oscar NON è un personaggio storico realmente esistito):
Oscar François de Jarjiayes nasce il 25 Dicembre 1755 , a dispetto del padre, il Generale de Jarjiayes, il quale non nasconde la sua delusione per aver messo al mondo la sesta figlia femmina; per questo motivo decide di crescere la piccola con abiti e abitudini maschili, sottoponendola a duri addestramenti affinchè diventi l'erede della disciplina militare paterna; a soli 14 anni Oscar si guadagna la nomina di Capitano della Guardia Reale, e successivamente Guardia del corpo della principessa d'Austria Maria Antonietta, giovane moglie del futuro re di Francia Luigi VI, e grande ammiratrice di Oscar (durante il loro primo incontro la principessa se ne innamora a prima vista scambiandola per un uomo).
Tuttavia lo sguardo impavido e il rigore della divisa non riescono a nascondere del tutto la bellezza propriamente femminile della ragazza, che attira su di sè sguardi e pettegolezzi di uomini e donne di corte; una bellezza che soprattutto non sfugge all'attenzione di Andrè Grandier, il simpatico nipote della governante della famiglia de Jarjieyes e grande amico d'infanzia di Oscar.
Purtroppo per noi fans del dolce Andrè, il cuore della protagonista batte per un altro gran figo della corte di Versailles: il conte Hans Axel Von Fersen, nonchè amante della neo regina Maria Antonietta.
Proprio a causa dei pettegolezzi che girano a corte riguardo la presunta (quanto vera, anche storicamente parlando) relazione extra-coniugale della regina, Fersen decide di abbandonare il paese per sostenere i rivoluzionari d'America.
Nonostante i sentimenti contrastanti che confondono la personalità già di per sè complessa di Oscar, combattuta tra i rigidi doveri militari e la sua vera natura di donna, niente le impedirà di portare avanti il proprio compito di proteggere Maria Antonietta (che nel frattempo è diventata sua grande amica) dalle continue congiure che vengono ordite contro i coniugi reali; principalmente si tratta di sgominare le trame di bieche figure nobiliari, che agiscono per invidia nell'ombra della corte ( vi ricordo la cortigiana preferita del re Luigi XV, Madame Du Barry, la contessa de Polignac dall'angelico viso e il cuore velenoso, e Jeanne Valois de la Motte, figura di rilievo nel celebre "Affare della collana" che contribuì a gettare fango sulla figura della regina di Francia).
La cattiveria e il cinismo di questi e altri personaggi che si muovono attorno alla corte di Versailles a volte lascia esterefatti e increduli noi bambini, che ai tempi eravamo ancora bendati dall'illusione che nel mondo reale non potessero esistere persone così crudeli...è bastato lasciar passare qualche anno per crescere e convincerci che ogni giorno accadono realmente cose ben peggiori!
Ma torniamo nel mondo di Lady Oscar, e precisamente al bellissimo Conte Fersen di ritorno dall'America: finalmente assistiamo a un episodio spettacolare, in cui un'Oscar inedita si concede agli occhi del pubblico come non l'avevamo mai vista! sto parlando del gran ballo di corte al quale la ragazza si presenta più bella che mai, con i capelli raccolti e indossando un favoloso abito bianco; tutti la osservano e tutti si chiedono chi sia quella donna incantevole che balla con Fersen, l'unico che riesce a intravedere qualcosa di familiare in quel viso dolce e leggermente imbarazzato.
Il conte è deciso a indagare sull'identità della misteriosa dama del ballo, e si presenta a casa di Oscar che cerca di negare tutto senza riuscire a nascondere i suoi sentimenti; tuttavia Fersen ribadisce di essere innamorato della regina Maria Antonietta, scatenando in Oscar una sorta di repulsione nei confronti del suo lato femminile che l'aveva portata a una delusione così grande; a questo punto il buon Andrè, stanco di assistere passivamente all'ennesima sceneggiata di una donna che si atteggia da uomo, butta istintivamente Oscar sul letto strappandole i vestiti e dichiarando il proprio amore con un bacio appassionato: in preda alla vergogna la ragazza, che fino a quel momento non lo aveva mai considerato più di un amico, decide di allontanarsi e abbandonare la Guardia Reale per arruolarsi a comando dei soldati della Guardia nazionale.
Tuttavia Andrè la raggiunge e si arruola anch'egli per starle vicino, nonostante l'atteggiamento distaccato di Oscar che oltretutto lo accusa di essere il fantomatico "Cavaliere nero", il ladro che ruba ai ricchi per dare ai poveri; è bene sottolineare che a questo punto della storia siamo ormai in pieno clima di rivoluzione, il popolo francese è sempre più povero e sempre più intollerante nei confronti dei benestanti e dell'atteggiamento indifferente della monarchia.
Andrè riuscirà a dimostrarsi innocente a caro prezzo, infatti perderà la vista di un occhio durante un combattimento con il vero Cavaliere nero. In seguito Oscar si avvicinerà sempre di più al suo caro amico, desiderosa di abbandonare le proprie repressioni soprattutto dopo aver scoperto di essere malata di tubercolosi.
Intanto Andrè simpatizza con Bernard (colui che si celava sotto l'abito del Cavaliere nero) e la parte democratica, e anche Oscar sente di voler combattere per la causa del popolo nonostante rischi ogni giorno di essere linciata da una folla inferocita ed esasperata. Pertanto tradisce ufficialmente la fedeltà alla regina con una lettera al padre, e trascorre un'appassionante notte d'amore con Andrè in un bosco. Tutti avremmo voluto che il lieto fine si fermasse qui, ma purtroppo la vera storia, quella che abbiamo studiato a scuola e che appartiene anche a noi, vuole che la Rivoluzione francese travolga tragicamente il destino dei personaggi: poco tempo dopo Andrè muore per salvare la sua amata da un proiettile vagante, mentre Oscar perderà la vita il 14 Luglio del 1789, combattendo per libertà, poco prima della presa della Bastiglia (che proprio lei contribuisce a far cadere a colpi di cannonate).
Siamo così giunti alla fine, Rosalie (una ragazza di umili origini che trovò accoglienza presso Oscar) Alain (soldato della Guardia Nazionale e grande amico di Andrè) e Bernard ci raccontano quello che è successo in seguito: il Conte Fersen cercò di far scappare la famiglia reale all'estero, ma questi vennero poi riconosciuti a Varennes, imprigionati e condotti al patibolo.
E' particolarmente toccante la scena di una Maria Antonietta con i capelli lunghi, sciolti e grigi per l'esasperazione, che si prepara ad essere ghigliottinata; prima di morire, però, porge a Rosalie una rosa di stoffa bianca cucita da lei stessa, chiedendole di colorarla con il colore preferito di Oscar. Quella rosa rimarrà bianca e pura!
APPROFONDIMENTI & CURIOSITA': L'anime, come spesso avviene, proviene da un manga: "Berusaiyu no bara" di Ryoko Ikeda, che letteralmente viene tradotto "Le rose di Versailles".
Trattandosi di una storia particolarmente passionale e "bella tosta", negli anni '90 ci sono state molte censure, a differenza della prima televisiva trasmessa nel 1982. Giusto per farvi qualche esempio, è stato censurato l'incontro tra Oscar e Rosalie; quest'ultima infatti, crendendo che si tratti di un uomo, ferma la carrozza di Oscar offrendosi in cambio di denaro. Oppure durante il processo a causa della famosa collana, Jeanne Valois de la Motte accusa Maria Antonietta di avere rapporti lesbici con altre dame di corte, compresa Oscar. Questa scena è stata dapprima modificata, e poi tolta.
Vorrei concludere questa recensione con alcune delle frasi più belle che possiamo riscontrare nell'anime, ve le propongo qui sotto:
"Apparentemente sembra che tu abbia il sangue freddo come il ghiaccio... ma dentro di te c'è un fuoco che brucia." (Andrè a Oscar)
"L'amore può portare a due cose: alla felicità completa, o alla più lenta e triste agonia.."(Oscar)
“Un uomo dolce e caloroso é l’uomo su cui veramente si può contare. Ma quando si accorge di questo, la maggior parte delle donne è già invecchiata”(Oscar)
"Una rosa, sia essa bianca o rossa, non potrà mai essere un lillà. Una rosa resta sempre una rosa!"(Andrè)
"Se proprio volete sparare sui rappresentanti del popolo, su degli uomini disarmati, dovrete prima passare sul mio cadavere!" (Oscar)
"L'esperienza mi insegna, maestà, che un piccolo fuoco, può spesso scatenare un grande incendio." (Conte Von Fersen)
SIGLA originale: http://www.youtube.com/watch?v=g7Tg2NoKnKY
SIGLA italiana (interpretata dai Cavalieri del re): http://www.youtube.com/watch?v=9kzx0sS3ED8&feature=fvst
SIGLA italiana (interpretata da Cristina D'Avena): http://www.youtube.com/watch?v=e5iOrRMX8ZY