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...GEORGIE

Cari lettori,

vi ricordate Georgie? E la sigla? Troppo dolce, adesso piango!
Fin da piccola ho sempre associato Georgie a una specie di lontana cugina di Candy Candy. D'altronde lo stile è sempre quello: cercasi giovane orfanella bionda boccolosa che affronta le tragedie della vita.
Il tema dell'adozione, sempre tanto caro ai nostri amici giapponesi, è il punto di partenza di questa storia:

Georgie viene trovata in fasce tra le braccia della madre morente in un bosco (probabilmente fuggitiva da un campo di prigionia) da un agricoltore, il Signor Butman, che decide di adottare la piccola.
La bambina cresce nella cerchia della famiglia Butman, circondata dall'amore del padre, dei due fratelli Abel e Arthur e da Mary, una madre adottiva non proprio affettuosa.
Ricordo ancora il senso di disagio che provavo durante gli episodi in cui la Signora Butman mortificava la piccola Georgie. In realtà la Signora Butman, che la sapeva lunga, aveva intuito che la piccola di casa crescendo, avrebbe portato un mucchio di guai.

E così accade, col tempo comincia a delinearsi un intricato triangolo amoroso: al vertice c'è Georgie, che ignara di tutto, continua a considerare i due ragazzi i suoi fratelli di sangue. Agli estremi opposti abbiamo Abel e Arthur, infiammati dai primi istinti adolescenziali e dal sentimento sempre più crescente nei confronti dell a sempre più avvenente avvenente sorella adottiva.

Ma ecco che all'orizzonte compare un quarto elemento di disturbo: l'aristocratico Lowell J. Gray, figlio del governatore della città (scusate, dimenticavo di dirvi che la storia è ambientata in Australia durante il XIX secolo), con cui Georgie intreccia una relazione "clandestina". Ma la Signora Butman che vi ricordo, la sa molto lunga, "sgama" letteralmente Georgie con Lowell. A questo punto il rancore accumulato dalla donna diventa incontenibile: non solo caccia Georgie di casa in malo modo (dandole praticamente della sgualdrina...) ma non perde l'occasione di svuotare definitivamente il sacco rivelando alla ragazza tutta la verità sul suo passato.

Georgie, in preda alla disperazione, scappa; ma la fuga si interrompe presto: la poverina scivola nel fiume rischiando di annegare, ma per fortuna il pronto intervento del fratello Arthur la porta in salvo. Priva di sensi, Georgie viene portata dal fratello fino alla casa dello zio Kevin e messa a letto. Più avanti ritorniamo su questo episodio completamente censurato...

A questo punto la storia volta pagina e per dirla alla "Monty Phyton", si passa a qualcosa di completamente diverso: Georgie si mette un berretto in testa e decide di lasciare l'Australia e di imbarcarsi su una nave diretta in Inghilterra camuffata da uomo (si fa chiamare Joe Butman).
Nel frattempo l'intera famiglia Butman, che da tempo aveva perso il punto di riferimento del capo di famiglia, venuto a mancare tempo prima, si divide nel caos più totale: Abel parte per l'Inghilterra alla ricerca della sorella, mentre Arthur rimane a casa per assistere la madre durante i suoi ultimi giorni di vita. La povera Mary muore poco tempo dopo, di crepacuore, sommersa dai sensi di colpa e dai rimorsi.

Georgie raggiunge Lowell in Inghilterra, i due si amano di nascosto nonostante lui sia ufficialmente fidanzato con tale Elisa, ma solo per interessi di famiglia. La coppia decide di fuggire insieme, lontano dalla famiglia di lui e dagli obblighi che la società impone loro; ma purtroppo il lieto fine non arriva. Lowell si ammala gravemente di tubercolosi, guaribile solo con cure mediche molto costose. Georgie aihmè capisce che due cuori e una capanna non possono andare oltre, e fa un grande sacrificio d'amore: lascia Lowell alle cure di Elisa e della sua famiglia.

Parallelamente Arthur, una volta arrivato anche lui in Inghilterra, rimane coinvolto nei loschi affari del Conte Dangering (un cognome, una garanzia) e del nipote Irving; queste due tristi figure hanno a che fare con l'attentato nei confronti della regina Vittoria, attentato per cui era stato ingiustamente accusato il Conte Fritz Gerald, nientemeno che il vero padre di Georgie. Arthur viene imprigionato dalla famiglia Dangering con lo scopo di non permettergli di mettere in circolo le verità appena scoperte. Ma per fortuna l'arrivo in Inghilterra di Abel, l'aiuto di Maria (sorella di Irving) e l'incontro con Georgie e il padre ritrovato, permettono la liberazione di Arthur e la riaccettazione in società del casato dei Gerald. Georgie, neocontessina Gerald, decide però di fare ritorno in Australia con i due fratelli, verso la casa della loro infanzia.
Questo è il lieto finale...del cartone.

APPROFONDIMENTI & CURIOSITA':

Il manga, originariamente intitolato in giapponese "Lady Georgie", è stato creato e disegnato da Yumiko Igarashi nel 1983. La storia della bella orfanella che torna alle origini è ricca di sfumature psicologiche e sessuali che non si ritrovano nell'anime che abbiamo guardato noi da bambini.
Giusto o sbagliato che fosse, in questo caso trovo comprensibile la censura che è stata applicata (e sapete quanto io personalmente trovi ingiuste parecchie delle censure che sono state fatte in generale); ricordo che per molti versi questo cartone animato suscitava in me parecchie domande "adulte" (il rapporto conflittuale tra Georgie e la madre adottiva ad esempio, era per me piuttosto angosciante da sopportare in alcune scene). Senza contare la famosa sequenza "a luci rosse", mai andata in onda, dopo che Arthur soccorre Georgie nel fiume: per scaldare la sorella e salvarle la vita, Arthur si infila completamente nudo nel letto sopra di lei, completamente nuda a sua volta.
Anche tra Lowell e Georgie ci sono diversi momenti abbastanza intimi...

Per quanto riguarda invece il finale, perfino i giapponesi hanno ritenuto quello del manga fin troppo "tragico", tanto da modificarlo quasi del tutto. Sapete come va a finire realmente? Siete proprio sicuri di volerlo sapere??
Torniamo velocemente in Inghilterra: per salvare il fratello dalla prigionia di Dangering, Abel si sostituisce ad Arthur. Quest'ultimo, completamente imbottito di droghe (che gli aveva somministrato Irving con la forza, per sottometterlo ai propri "desideri"...) si getta nel Tamigi tentando il suicidio e se ne perdono le tracce.
Nel frattempo Abel uccide Irving durante una colluttazione, e per questo viene messo in prigione e condannato alla fucilazione. In seguito Georgie riesce a far visita al fratellastro, proprio nel carcere i due hanno un momento di intimità e lei rimane incinta. Abel durante il processo rivela tutta la verità sul conte Dangering, il quale in preda all'ira afferra un fucile e gli spara. Abel muore tra le braccia di Georgie.
La ragazza, sola, torna in Australia dove dà alla luce il figlio, che con molta fantasia chiama Abel.
Per fortuna il finale riserva un'ultima bella sorpresa: in Australia Georgie ritrova proprio Arthur, il quale era stato trovato da una nave e riportato in Australia, dove è riuscito a disintossicarsi dalla droga grazie alle cure del mitico zio Kevin.

...THE END. Io sono un po' sconvolta, e voi?

SIGLA italiana:






....TUTTI IN CAMPO CON LOTTI

Oggi vorrei ricordare con voi un ragazzotto che è entrato nei nostri cuori in punta di piedi: Tutti in campo con Lotti è uno di quegli anime che non ha avuto molto successo eppure, chissà perchè, se lo ricordano tutti!
Sottolineo però, che anche l'orario in cui lo mandavano in onda non aiutava, infatti mi ricordo che lo guardavo sempre di mattina, tutt'al più d'estate verso giugno/luglio mi pare; questo è ciò che ricordo io, ma in realtà l'anime è stato trasmesso per la prima volta in Italia già nel 1986.
All'epoca non andavo matta per questo cartone, il golf non mi è mai interessato particolarmente e la trama era poco complessa; a distanza di anni invece, rileggendo con calma la storia, scopro di apprezzare particolarmente la storia di questo personaggio:
Lotti, un giovane e robusto adolescente giapponese, è un ragazzo molto semplice e ingenuo che studia e lavora presso un palazzetto del golf come inserviente per portare a casa i soldi necessari per mandare avanti la propria famiglia; il padre, che di mestiere faceva il camionista, è venuto a mancare in seguito a un incidente stradale, e Lotti cerca di aiutare la madre (che gestisce un piccolo ristorante) a mantenere lui e i suoi tre fratellini. E' la storia di tante persone che ancora oggi fanno fatica ad arrivare a fine mese, e ai tempi non c'era nessun timore di raccontarlo ai bambini in un cartone animato.
Fortunatamente, e questo succede anche nella realtà, a volte il destino riserva ai più semplici l'occasione di un riscatto: un giorno Lotti viene sfidato da un arrogante giocatore di golf del palazzetto a lanciare la pallina oltre 130 metri di distanza, e...ci riesce!
Da questo momento il protagonista imbocca la strada del golf, e non solo grazie al sostegno della famiglia e degli amici, ma anche e soprattutto grazie all'aiuto di un grande ex giocatore di golf americano.
Il nostro Lotti affronterà le gare più difficili fino alla partecipazione agli U.S. Open...e noi siamo contenti per lui!

APPROFONDIMENTI & CURIOSITA': l'anime proviene dall'omonimo manga di Tetsuya Chiba, e il titolo originale è "Ashita Tenki Ni Naare" che tradotto significa "Speriamo che domani sia sereno", un titolo bellissimo, non trovate anche voi? La sigla italiana è cantata da Manuel De Peppe.



...MUTEKING


Bentrovati amici lettori!
Probabilmente il titolo di questo post ha lasciato perplessi la maggior parte di voi, e in effetti si tratta di un altro di quei cartoni animati un po' nascosti e dimenticati.
Io invece me lo ricordo molto bene: andava in onda su una rete locale e credo venisse trasmesso prima o dopo "Cara dolce Kyoko" verso l'ora di cena.
Muteking è un robot che combatte sui pattini a rotelle ingaggiato da un simpatico polpo rosa di nome Takoro, quest'ultimo vice-sceriffo di un pianeta lontano, per dare la caccia a una banda di criminali composto da quattro piovre in grado di trasformarsi in esseri umani, scese sulla Terra con l'intento di conquistarla: i Fratelli Piovra.
Ma dietro a questo immenso guerriero intergalattico si nasconde l'identità di un semplice ragazzino americano di 12 anni di nome Linn, a cui piace pattinare, vedere gli amici e rimorchiare le ragazze.Come spesso capita. ai giapponesi piace conferire ai protagonisti delle storie un'affascinante doppia personalità; un fascino che non sfugge neppure alla femmina piovra della banda, che molto spesso a fine episodio si ritrova mezza nuda a causa di qualche bomba (un finale che riecheggia altri cartoni  con uno stile molto simile a questo, come Yattaman e Calendar Man ad esempio). Si tratta infatti di quel filone di cartoni animati robotici-comici che si distaccano parecchio da quelli più seri rigorosamente anni '70 come Daltanius o Ufo Robot, e che sono caratterizzati da un tratto molto più morbido e personaggi estremamente buffi.
Nell'ultimo episodio Takoro, con l'aiuto di Muteking, riuscirà a catturare i Fratelli Piovra e a tornare sul suo pianeta, ma il capo sceriffo gli fa uno splendido regalo: affida al piccolo polpo un incarico proprio sulla Terra, così potrà rimanere vicino al suo migliore amico Linn.






APPROFONDIMENTI & CURIOSITA': il titolo originale di questa serie è "Tondemo Senshi Muteking" ma non chiedetemi cosa significa...
Quello che più mi è rimasto impresso è sicuramente la sigla, leggera e spensierata come gli anni in cui questo cartone è nato, ovvero gli anni '80.



SIGLA originale:


SIGLA italiana:




...L'INCANTEVOLE CREAMY


Riuscite a crederci? da piccola non sono MAI riuscita a vedere questo magnifico cartone animato per intero. Allora, premetto di essere classe 1987 e che "L'incantevole Creamy" andava per la maggiore soprattutto negli anni ottanta (vi ricordo che è apparso per la prima volta in Italia nel 1985); quando ero piccola io, lo trasmettevano solo durante il periodo estivo, quando mia madre mi assillava per fare i compiti delle vacanze invece di guardare la televisione. Magari riuscivo a guardare i primi episodi ma a un certo punto, inevitabilmente, dovevo partire per il mare e addio Creamy.
Eppure non mi sono mai persa d'animo, negli anni ho cercato di informarmi e reperire del materiale, soprattutto grazie a questa straordinaria invenzione chiamata "Youtube". A proposito, appena finite di leggere questa recensione andate subito a riascoltarvi la sigla, mi raccomando!
Prima però rispolveriamo i ricordi dei più smemorati:
"L'incantevole Creamy" fa parte di quei cartoni animati che a noi bambine piacevano tanto, in cui piccole marmocchie dai capelli colorati avevano la possibilità di trasformarsi in bellissime ragazze ventenni; proprio come è successo alla nostra Yu Morisawa, una bambina "vivace, svelta e carina" che un giorno, passeggiando per le strade di Tokyo, nota un'arca di cristallo e fa la conoscenza del folletto Pinopino dal pianeta Stella Piumata. Questo strano personaggio le dona un medaglione magico a forma di portacipria, che avrà  il potere di trasformarla in un'avvenente ragazza dai capelli viola sotto la tutela di due simpatici folletti, i mitici Posi e Nega. La formula è semplice: basta estrarre la bacchetta e pronunciare la fatidica frase senza senso "pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm" ...ed ecco comparire la meravigliosa  Creamy Mami, un nome che la piccola Yu dà alla nuova se stessa in omaggio al negozio di crèpe "Creamy Crèpe" di papà Filippo (Testuo) e mamma Candida (Natsume).
Questo sarà il nome d'arte che identificherà Creamy come la nuova idol emergente dei teenager giapponesi: infatti la ragazza viene subito notata dal produttore discografico Shingo Tachibana, che la spinge a inoltrarsi nel mondo dello spettacolo e della musica. In pochissimo tempo Creamy riesce a catturare l'attenzione di moltissimi fan grazie alla sua bellezza e alle sue dolcissime canzoni (tutte cantate da Cristina D'Avena). Tra gli ammiratori ritroviamo i giovani amici di Yu, tra cui Toshio, il bel moretto che fa battere il cuore alla piccola Yu. Sarà proprio questo personaggio a rischiare di "rovinare" il sogno di Creamy, e credo che tutti voi ricordiate quell'episodio  in cui Toshio, sbirciando in un camerino, assiste alla trasformazione di Yu in Creamy, rompendo tragicamente il patto con Pinopino. Le cose si aggiusteranno grazie alla perdita di memoria di Toshio, ma in ogni caso la scadenza di un anno si avvicina, e Creamy dovrà presto dire addio a tutti.
Durante il suo ultimo concerto, che si svolge nello stesso ippodromo dove tempo prima aveva ricevuto i poteri magici, Creamy canta tutte le sue canzoni circondata da uno spettacolo grandiosamente malinconico fatto di luci scintillanti. Il pubblico attribuisce agli effetti speciali della scenografia, ma in realtà Pinopino sta richiamando a sè tutti i suoi poteri, mentre Cramy scompare in un arcobaleno di luce ringraziando continuamente tutti i suoi ammiratori per l'affetto.
Dopo aver visto ripartire l'arca, Yu e Toshio, il quale nel frattempo ha recuperato nuovamente la memoria, si rimettono in cammino sotto la pioggia.
Ho guardato l'ultimo episodio su youtbe e non vi nascondo che mi stavo quasi commuovendo...quanti di voi hanno pianto per davvero?

APPROFONDIMENTI E CURIOSITA':

Il titolo originale di questa serie è "Mahou no Tenshi Kurimi Mami" che tradotto significa "L'angelo della magia Creamy Mami"; è stata prodotta dal celebre Studio Pierrot (lo stesso che ha prodotto Magica Emi e Sandy dai mille colori, giusto per fare un paio di esempi), ed è una dei pochi casi in cui il cartone animato gode di una trasposizione manga, e non viceversa. D'altronde l'anime è stato creato per promuovere tale Takako Ohta, una idol giapponese emergente negli anni '80 che cantò la sigla di apertura giapponese, ovvero la canzone italiana di Creamy intitolata "Dimmi che mi ami". Una vera e propria operazione di marketing insomma! Tra l'altro, sono andata a sbirciare la foto di Takako...bruttina eh, per essere una idol.
Mi raccomando cari seguaci, se avete altre informazioni da aggiungere su questo, o su altri cartoni che ho recensito, non esitate a scrivere!
Alla prossima recensione, torno presto con tante altre novità in serbo per voi...







...LUPIN III

Gentili lettori, chi vi scrive è la Dottoressa G, recentemente atterrata sul pianeta "Vita Sociale" dopo un lungo periodo di preparazione di una tesi intitolata "Letteratura e cinema. Labirinti e luoghi di smarrimento nel genere horror-gotico."; così adesso avete scoperto un'altra mia grande passione dopo Kenshiro e Sailor Moon.
Ora, prima che questo tranquillo periodo di cazzeggio-cerca-lavoro finisca, torno immediatamente a parlarvi di cartoni animati, per la vostra e per la mia pazza gioia! E a proposito di pazzia...
L'altra sera stavo tornando a casa in macchina da sola, annoiata, ed ecco riaffiorare dal cruscotto uno dei miei vecchi cd: la scelta è immediata, metto a cannone "Lupin, L'incorreggibile Lupin"!
Lo ammetto, e non è la prima volta: ho cantato a squarciagola la sigla cantata dal grande Vincenzo (Enzo) Draghi! Se non ve la ricordate vuol dire che avete avuto un'infanzia triste o che potrei essere vostra madre...
Ma chi è Arsenio Lupin III, noto ai più giapponesi col nome di Rupan? Prima di tutto la mia infanzia associa questo nome all'ora di pranzo, quando appena rientrata da scuola prendevo il mio bel piatto di pastasciutta e andavo dritta in mansarda a guardare la TV. La seconda associazione mentale sono: gambe storte a stecchino, pantaloni a sigaretta, e basette nere. Terza e prepotente associazione: le tette di Fujiko Mine, medaglia di bronzo dell'ultimo sondaggio sulle bellezze femminili degli anime, e sogno erotico di tutti i miei coetanei e non.
Ricapitolando velocemente la trama, Lupin III è un ladro gentilumo, ovvero un simpatico manigoldo capace di progettare intricatissimi furti internazionali, e allo stesso tempo capace di perdere completamente la testa di fronte a una bella donna; in particolare la procace Fujiko (Margot nella versione italiana) dal cuore di pietra, raggira continuamente il povero furfante per soddisfare i propri interessi personali, ovvero soldi e gioielli.
Per fortuna il nostro protagonista è affiancato da due angeli custodi del furto che si preoccupano di riportarlo sulla retta via, rappresentando un validissimo aiuto durante le imprese più difficili e pericolose: si tratta del pistolero Daisuke Jigen, (associazioni mentali: barba nera, sguardo celato dal cappello, mozzicone di sigaretta, gambe a stecchino) e Goemon Ishikawa, un abile samurai shintoista (kimono, katana). Ovviamente non manca l'antagonista dei personaggi principali, che a dire la verità svolge un ruolo più che dignitoso per la società, e tuttavia non ha mai goduto del tifo di noi bambini: l'instancabile Ispettore Koichi Zenigata.
Il debutto televisivo italiano di questo intramontabile cartone è datato 1971, anche se in quegli anni la qualità del prodotto in termini di doppiaggio e adattamenti fu alquanto scarsa. Nel 1987 la ex-Fininvest acquistò tutte e tre le serie e fece questa volta un buon lavoro, se non fosse per il solito discorso di "taglia e cuci" che abbiamo imparato a conoscere e ad accettare con rassegnazione...Eppure, e me lo ricordo bene, da piccola ho guardato un episodio in cui Margot era stata rapita da un criminale e completamente spogliata coi i polsi legati e i seni in vista, una scena che mi rimase particolarmente impressa. Voi ve la ricordate? Evidentemente la censura non è sempre stata applicata in maniera impeccabile, per nostra fortuna. Un'altra considerazione che vorrei fare riguarda le differenti versioni  di animazione proposte; io le associo al colore della giacca di Lupin: a me personalmente piacevano gli episodi in cui indossava la giacca rossa! La versione della giacca blu appariva ai miei occhi troppo vecchia e poco curata, e quella con la giacca viola mi disturbava perchè i personaggi erano disegnati con i menti troppo allungati.
Scusate ma questa è una mia sega mentale che ho sempre voluto condividere con qualcuno!

APPROFONDIMENTI & CURIOSITA': Lupin III nasce da un manga del 1967 scritto e disegnato dal mangaka giapponese Monkey Punch (pseudonimo di Kazuhiko Kato); il mangaka si è ispirato ai romanzi di Maurice LeBlanc che raccontavano le avventure di Arsène Lupin, il ladro gentiluomo. Lupin III non è altri che il discendente di questo personaggio francese!
Invece vi rendo partecipi di un aneddoto che mi ha fatto abbastanza ridere, e che riguarda Fujiko Mine: "Mine" infatti, significherebbe "picco della montagna" in riferimento ai due grossi seni della donna, e "Fujiko" potrebbe essere tradotto in "cime gemelle". Va beh, ora ho veramente detto tutto! Alla prossima!

SIGLA ITALIANA (prima versione)



SIGLA ITALIANA (seconda versione)

SIGLA GIAPPONESE